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Le micosi cutanee sono in aumento e sono necessari nuovi trattamenti con profili di efficacia e/o sicurezza migliori. Per la prima volta è stato dimostrato che estratti di semi d’uva hanno attività anti-dermatofitica e anti-Malassezia e possono essere utilizzati per il trattamento delle infezioni fungine della pelle. Le concentrazioni minime inibitorie per Trichophyton mentagrophytes e per M. furfur sono inversamente correlate alla quantità della frazione polimerica di proantocianidine negli estratti.
Nel mondo, circa un miliardo di persone soffre di malattie fungine legate alla pelle, alle unghie o ai capelli e circa 150 milioni di persone soffrono di malattie sistemiche causate da funghi. Questa review riassume gli studi che esaminano i metodi di estrazione, di caratterizzazione chimica e l’attività antifungina di composti fenolici e polifenolici da matrici commestibili e non commestibili di V. vinifera contro patogeni fungini umani. La review fornisce inoltre informazioni utili per l’applicazione di estratti ricchi in polifenoli da V. vinifera nel campo degli antimicotici ad uso umano. I polifenoli contenuti nell’uva possono essere classificati in due gruppi principali, i flavonoidi e i composti non flavonoidi. La variabilità e la resa dell’estrazione di composti fenolici e polifenolici da diverse matrici di Vitis vinifera dipendono dalla cultivar, dal clima, dalle condizioni del suolo e dalla tecnologia di processo. Uva acerba, bucce e semi, foglie, rami e vinacce non fermentate e fermentate rappresentano scarti di grande valore riutilizzabili, provenienti da processi agricoli e agroindustriali.
Inoltre, sono efficaci nel migliorare gli effetti citotossici provocati dai danni da radiazioni (piloti, assistenti di volo, tecnici radiologi, astronauti) e dalla radioterapia in pazienti oncologici.
Vitinix e gli estratti di semi d’uva costituiscono un potente antiossidante. La loro combinazione con estratti di Ruscus aculeatus e Melilotus officinalis è utile per la funzionalità della circolazione venosa, del microcircolo (pesantezza delle gambe), del plesso emorroidario e dell’apparato cardiovascolare.
I semi d’uva sono uno dei sottoprodotti più importanti dell’industria vinicola e del succo d’uva. I semi d’uva contengono una vasta gamma di metaboliti benefici per la salute, tra cui diversi polifenoli noti per la loro notevole attività antiossidante. In questo studio è stato valutato l’effetto delle condizioni climatiche, nel 2013 e 2014, sul potenziale nutraceutico dei semi di 15 cultivar di vite in termini di fenoli totali, composizione monomerica, dimerica, polimerica, esteri gallati di flavan 3-oli e attività antiradicalica in vitro. L’attività antiossidante è stata misurata utilizzando il saggio spettrofotometrico DPPH. Gli estratti di semi d’uva bianca hanno mostrato un potenziale antiossidante significativamente più alto rispetto a quello dei semi d’uva rossa, con un complessivo livello più alto rilevato nel 2014. Anche le procianidine polimeriche sono risultate significativamente più alte nel 2014 in tutte le cultivar. Tale risultato è da attribuirsi ad una scarsità di piogge rispetto al 2013 confermando (brevetto ViVita) che un leggero stress idrico (mancanza di acqua) è positivo per avere un estratto più attivo.
L’attività antiossidante di diverse matrici di origine vegetale (semi d’uva cv. Italia, foglie di rosmarino, bucce di melograno, acqua ottenuta per filtrazione delle acque di vegetazione di molitura delle olive e Vineatrol®30) e di molecole singole (acido gallico, acido caffeico, acido vanillico, acido protocatecuico, resveratrolo, acido ellagico, acido 2-tiobarbiturico, 1,1,3,3-tetrametossipropano, ascorbato e glutatione) è stata testata utilizzando il metodo chimico in vitro TEAC. Per dimostrare l’attività antiossidante è stato utilizzato un saggio biologico su sistema di membrane cellulari, sensibili all’ossidazione, ottenute da eritrociti di volontari sani. Il test si basa sulla capacità di prevenire la perossidazione dei lipidi di membrana sotto stress ossidativo causato da radiazioni UV-B. È stata misurata la malonil-dialdeide rilasciata dalle membrane degli eritrociti come prodotto della perossidazione lipidica. I risultati evidenziano che per l’estratto di semi di uva sono sufficienti 39,5 µg/ml per inibire il 50 % di stress ossidativo prodotto dalle radiazioni.
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